COLPOSCOPIA

La Colposcopia è un esame che, grazie ad uno strumento ottico, denominato Colposcopio (costituito da una sorgente luminosa e un sistema di lenti) e alcuni reagenti chimici (acido acetico e soluzione iodo-iodurata di Lugol), consente di osservare, a ingrandimento e con un’intensa illuminazione, la superficie della vagina e dell’esocervice (porzione del collo dell’utero che sporge verso la vagina).
Tale metodica, ideata nel lontano 1924 dal ginecologo tedesco Hans Hinselmann, fu attuata con lo scopo di evidenziare delle forme precocissime di carcinoma del collo dell’utero, in uno stadio ancora privo di sintomi e invisibile a occhio nudo.
Successivamente, con l’evolversi delle conoscenze circa la storia naturale del cervicocarcinoma, la Colposcopia ha cercato di studiare tutte le tappe delle lesioni precancerose (displasie), cioè con potenzialità evolutiva dalla normalità fino ad una condizione francamente neoplastica.
Pertanto oggi, in seguito alla segnalazione da parte di un PAP-test di atipie cellulari, ad esempio di una Displasia o C.I.N. (Neoplasia Intraepiteliale Cervicale), la Colposcopia ha il ruolo di valutare le pareti vaginali e il collo dell’ utero, per eventualmente confermare l’ esistenza di immagini atipiche, la loro esatta localizzazione ed estensione.
Ciò costituisce una premessa indispensabile alla effettuazione di prelievi bioptici mirati (sotto guida colposcopica) che porteranno ad una precisa diagnosi istologica. La Colposcopia ha inoltre un importante ruolo nel fornire indicazioni circa la modalità di trattamento chirurgico più adeguata in ogni singolo caso.