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MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE

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La Terapia Ormonale Ssotitutiva ha lo scopo di sostituire gli ormoni(estrogeni e progesterone) che in menopausa non sono più prodotti dalle ovaie, con l'obiettivo di correggere quei problemi causati dalla carenza ormonale.

  • Malattie sessuali

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  • Malattie a trasmissione sessuale

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  • Sintomi

    • Arrossamento dei genitali;
    • ulcerazioni dei genitali;
    • prurito genitale;
    • secrezioni dai genitali;
    • disturbi della minzione;
    • dolore nel rapporto sessuale;
    • spesso sintomi assenti o tardivi.
  • Cause

    • Batteri: sifilide, gonorrea, clamidia;
    • funghi: micosi (candida);
    • virus: Herpes, HPV (condilomi), HIV (AIDS), virus dell'epatite (B – C).
  • Situazioni a rischio di contagio

    • Avere più partner sessuali;
    • avere un partner che ha avuto più partner;
    • rapporti sessuali occasionali con persone poco conosciute;
    • rapporti sessuali anali o oro-genitali.
  • Conseguenze

    Le conseguenze delle M.S.T. sono variabili secondo la gravità della malattia, la tempestività della diagnosi e l'efficacia della terapia.

    Le conseguenze delle M.S.T. possono essere quindi:

    • guarigione;
    • malattia infiammatoria pelvica;
    • dolore pelvico cronico: per esiti di infiammazione;
    • sterilità: per danneggiamento dell'apparato riproduttivo;
    • tumori (HPV, HIV): conseguenza di trasformazione cellulare;
    • morte (AIDS): per compromissione del sistema immunitario.
  • Come evitarle

    • Avere rapporti sessuali con un partner sano;
    • usare il preservativo, soprattutto in rapporti occasionali;
    • avere cura dell'igiene personale.
  • Cosa fare?

    • Sospendere l'attività sessuale;
    • informare il partner;
    • consultare un medico;
    • non fare autoterapia (usando farmaci a caso).
CONTATTI
  • Malattie

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  • SIFILIDE

    La sifilide è una malattia grave che si trasmette con l'attività sessuale. Essa è dovuta all'azione del Treponema Pallido detto anche Spirocheta Pallida.


    Qualche settimana dopo il contagio compare una ulcerazione, detta “sifiloma” solitamente a livello genitale (ma anche a livello orale) che scompare dopo qualche tempo. Dopo questa prima fase, detta “sifilide primaria” se non interviene una opportuna cura antibiotica, la malattia entra nella seconda fase, detta “sifilide secondaria”. 


    Questa compare entro 2-6 mesi dall'infezione primaria, ed è caratterizzata dalla comparsa di una eruzione cutanea diffusa, mal di testa, febbre e dolori muscolari. Se non viene attuata una adeguata terapia antibiotica, si assiste all'evoluzione verso la “sifilide terziaria”, caratterizzata dalla produzione delle cosiddette “gomme luetiche” che possono danneggiare il cervello, portando alla demenza, e anche altri organi (fegato, ossa, ecc.). L'evoluzione della malattia, se non adeguatamente e tempestivamente curata, può portare alla morte.


    Se la sifilide viene contratta in gravidanza, in assenza di una adeguata terapia, può comportare l'aborto o la morte del feto, oppure un parto prematuro, oppure la nascita di un feto con manifestazioni particolari che vanno sotto il nome di “fetopatia luetica”.

  • GONORREA

    La gonorrea è un'infezione batterica dovuta al Gonococco, il quale si trasmette per via sessuale, e può insediarsi a livello genitale, come anche a livello anale, nella bocca e nella gola. Oltre che per via sessuale, il contagio può talora verificarsi anche in maniera indiretta, ad esempio attraverso la biancheria infetta.


    Nell'uomo il gonococco si localizza abitualmente a livello dell'uretra, causando la cosiddetta uretrite gonococcica. Questa si manifesta con i seguenti sintomi: prurito, bruciore, arrossamento del meato urinario e secrezioni prima sierose, poi mucopurulente. Se non adeguatamente curata, la gonorrea può portare alla sterilità per danneggiamento dell'apparato riproduttivo.


    Nella donna spesso la gonorrea può non comportare sintomi evidenti.Talora possono manifestarsi perdite vaginali, dolore e bruciore nell'urinare, oppure possono essere presenti sintomi a livello anale o del cavo orale. L'infezione può risalire dal collo dell'utero fino alle tube, causando così una salpingite, talora con peritonite (malattia infiammatoria pelvica o PID: pelvic inflammatory disease). Tale patologia può portare a sterilità femminile.

  • HERPES GENITALE

    L'Herpes genitale è una malattia infettiva dovuta all'Herpes virus. Essa è caratterizzata dalla formazione di piccole vescicole intensamente dolorose a livello dei genitali (vulva, vagina e collo dell'utero) o in vicinanza ad essi (perineo). Tali vescicole possono rompersi dando luogo a delle piccole ulcerazioni. Da queste lesioni il virus può trasmettersi per contatto e quindi con l'attività sessuale. I sintomi dell'herpes genitale consistono in dolore e bruciore spesso molto intensi. 


    Dopo la risoluzione dell'episodio acuto, il virus tende a persistere nell'organismo, anche a guarigione avvenuta e quindi in assenza di sintomi. Successivamente, anche a distanza di tempo, in occasione di episodi di stress psicofisico, di debilitazione per altre malattie o di deficit delle difese immunitarie, possono verificarsi nuovi episodi di malattia. I soggetti immunodepressi hanno una particolare predisposizione ad esserne colpiti. Attualmente non sono disponibili farmaci che portino alla guarigione assoluta e definitiva, ma vi sono farmaci che riducono i sintomi e la frequenza delle recidive.


    Se l'Herpes viene contratto dalla donna in gravidanza, può mettere in pericolo il feto e, se al momento del parto sono presenti delle lesioni erpetiche a livello genitale, il neonato può riportare gravi danni, anche mortali. Pertanto in presenza di lesioni erpetiche genitali in una donna a termine di gravidanza, è indicato l'espletamento del parto mediante taglio cesareo.

  • CANDIDA

    La candidosi è un'infezione genitale molto diffusa. Essa è dovuta a un fungo denominato Candida albicans, il quale è abitualmente presente a livello vaginale anche in condizioni di benessere. Va ricordato infatti che l'ambiente vaginale non è sterile, ma è normalmente abitato da vari microorganismi che normalmente sono in equilibrio tra di loro e che non danno sintomi. Quando l'equilibrio microbiologico si altera (per l’uso di antibiotici, per stress, per una condizione di diabete, per gravidanza) si può instaurare l’infezione.


    La vaginite da Candida è caratterizzata da perdite biancastre dense, come piccoli “grumi di ricotta”, da prurito vulvovaginale intenso, con arrossamento di vulva e vagina e dolore nei rapporti sessuali. Il maschio, se contagiato, lamenta prurito al glande.

    La candidosi, solitamente curabile con antimicotici (a livello locale o generale), in alcune persone può facilmente persistere o recidivare.

  • CHLAMYDIA

    La chlamydia è una delle più frequenti infezioni genitali. L'infezione da Chlamydia si diffonde con i rapporti sessuali. Spesso l'infezione non comporta sintomi; talora causa prurito, bruciori alla minzione e perdite vaginali. La chlamydia dalla vagina può diffondersi al collo dell’utero e poi alle tube, alle ovaie e all’apparato urinario. In conseguenza di tale estensione può causare dolori pelvici, renali e portare anche alla sterilità. 


    Tale infezione può interessare anche l'uomo, spesso senza sintomi e, e se non curata con adeguata terapia antibiotica, può portare, come nella donna, alla sterilità.

  • GARDNERELLA (vaginosi batterica)

    La vaginosi batterica è l'infezione vaginale più frequente, ed è causata dalla Gardnerella vaginalis. Tale infezione viene trasmessa prevalentemente con l'attività sessuale, ma può essere trasmessa anche tramite indumenti intimi, asciugamani o servizi igienici inquinati. 


    In molti casi l'infezione da Gardnerella vaginalis non comporta sintomi; in tal caso viene casualmente segnalata da un tampone vaginale o da un Pap-test. Spesso causa perdite vaginali abbondanti, grigie, con cattivo odore (paragonabile all'odore di pesce avariato). 


    La terapia si basa sull'uso di antibiotici a uso locale e generale (Metronidazolo e Clindamicina) e deve essere praticata da entrambi i componenti della coppia.

  • TRICHOMONAS

    La Trichomoniasi è un'infezione vaginale causata da un protozoo detto Trichomonas vaginalis. I sintomi da essa causati consistono soprattutto nella presenza di perdite vaginali fluide, talora con aspetto schiumoso, di colore giallo-verdastre; possono essere inoltre presenti bruciore e dolore nei rapporti sessuali, oltre ad un arrossamento della vulva e delle pareti vaginali. Se non adeguatamente curata, una infezione da Trichomonas può estendersi all'utero e alle tube, causando un'infezione pelvica talora grave.


    La trichomoniasi va curata con antibiotici a livello locale e generale, e la terapia deve interessare anche il partner.

  • CONDILOMI

    I condilomi sono causati dal virus del Papilloma o HPV (Human Papilloma Virus). Essi rappresentano una delle più frequenti infezioni a livello genitale, sia maschile che femminile. Possono essere localizzati in varie sedi: collo dell'utero, vagina, vulva, perineo, periano, pene.


    Spesso per la diagnosi si richiede colposcopia, vulvoscopia ed eventuale biopsia.

    Per ulteriori spiegazioni su condilomi e HPV consulta su questo sito le pagine dedicate a HPV, PAP TEST  e COLPOSCOPIA

  • EPATITE B e C

    L'epatite virale tipo B e C sono delle malattie infettive trasmissibile con il sangue (o emoderivati) e con l'attività sessuale, a causa della presenza del virus nel sangue e nelle secrezioni genitali. 


    Tali malattie possono dare danni al fegato e spesso portano alla condizione di portatore cronico. La possibilità di trasmettere l'infezione dipende dalla condizione sierologica (presenza nel sangue dei soli anticorpi contro il virus o anche dell'antigene virale) della persona affetta. Altrettanto si può dire riguardo alla trasmissione perinatale dell'infezione dalla madre al bambino.


    Per l'epatite B esiste la possibilità di prevenzione mediante la vaccinazione.

  • AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita)

    L'AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita) è la più grave delle infezioni a trasmissione sessuale, portando a morte la persona malata. Essa è causata dall'HIV (Human Immunodeficiency Virus). Tale virus va a colpire il sistema immunitario, rendendolo incapace di assolvere alle sue funzioni di difesa nei confronti delle infezioni e di alcune forme di tumori. 


    In conseguenza di ciò la persona affetta da AIDS muore a causa delle ripetute infezioni di vario genere cui va incontro, e per il possibile verificarsi di forme tumorali che, favorite dall'inefficienza del sistema immunitario, più facilmente possono svilupparsi.

    Il virus HIV è presente soprattutto nel sangue e nelle secrezioni genitali. Pertanto il virus può diffondersi mediante contatto con il sangue infetto (in presenza di piccole lesioni di cute e mucose) o per trasfusione di sangue infetto. La trasmissione sessuale si verifica in seguito a rapporti sessuali con persone infette. Una donna infettata dall'HIV può trasmettere il virus al fetto per passaggio transplaventare durante la gravidanza, o per contagio al momento del parto.L'AIDS colpisce molto spesso i tossicodipendenti, e ciò per vari motivi. In questi soggetti la trasmissione del virus avviene attraverso il sangue in seguito all'uso in comune di siringhe usate per iniettarsi la droga. Inoltra la droga stessa contribuisce ad indebolire il sistema immunitario. Infine spesso si verifica per i tossicodipendenti la trasmissione per via sessuale, a causa della promiscuità sessuale derivante spesso dalla necessità di prostituirsi per potersi procurare la droga.


    L'infezione può essere accertata mediante un test che ricerca la presenza degli anticorpi anti HIV nel sangue. Tali anticorpi compaiono alcune settimane o mesi dopo il contagio. La presenza di questi anticorpi però, a differenza di quanto succede per altre malattie infettive, non documenta l'immunità o protezione nei confronti del virus (data la compromissione del sistema immunitario), ma attesta semplicemente l'avvenuto contagio. Tale situazione va sotto il nome di Sieropositività. La persona sieropositiva, pur non avendo sintomi (clinicamente sana), ha il virus nel suo sangue, e pertanto può trasmettere l'infezione.


    Dopo un periodo di tempo più o meno lungo (anche vari anni), la condizione di sieropositività può evolvere nell'AIDS conclamata. Tale situazione è caratterizzata da uno scadimento delle condizioni generali, con indebolimento, febbre, inappetenza, perdita di peso, infezioni ripetute di vario genere. Nella quasi totalità dei casi la malattia porta a morte in alcuni anni.


    Non esistendo ancora oggi al possibilità di una terapia realmente efficace nel guarire la malattia, è fondamentale la prevenzione, che si attua seguendo queste norme:

    • evitare l'uso di droghe;
    • evitare l'uso di siringhe in comune;
    • in caso di sieropositività, informare il partner sessuale;
    • evitare il contatto diretto con il sangue (ferite sanguinanti) usando i guanti;
    • in caso di trasfusioni usare sangue controllato;
    • evitare rapporti sessuali occasionali, con partner poco conosciuti (nel dubbio usare il profilattico).

    Va ricordato che vanno considerati rapporti sessuali a rischio anche quelli con un partner stabile che però ha avuto rapporti a rischio.

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